Una Gru a Dergano

AIM Associazione Interessi Metropolitani • 3 marzo 2025

Proponiamo il punto di vista di Gru Architetti, studio di architettura e urbanistica di Dergano, che opera in diversi ambiti della progettazione, concepita come pratica multidisciplinare e multiscalare, perseguendo i princìpi della sostenibilità in tutte le sue declinazioni.

Potete descriverci brevemente le attività in cui si impegna il vostro studio?
Gru Architetti si costituisce come gruppo di professionisti che hanno maturato esperienze in importanti studi di architettura e collaborano o hanno collaborato all’attività di ricerca e didattica presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.

Perché siete a Dergano?
La scelta di stabilirci nel quartiere è legata all’elevato grado di
vivibilità, anche sociale e relazionale del contesto, in cui uno dei soci fondatori risiede e partecipa attivamente alla vita della comunità. La collaborazione con una serie di enti operanti in particolare nell’area nord del territorio milanese, ha reso questa scelta funzionale anche per motivi logistici, ad esempio nella conduzione dei cantieri seguiti dallo studio.

Che rapporto avete con il quartiere?
Lo studio ha instaurato nel tempo un legame profondo con la comunità locale. Un esempio significativo è il progetto Scamamù, che ha visto la trasformazione di una vecchia pizzeria in una libreria che è anche luogo di incontro, oltre a proporre attività culturali e formative, diventando un nuovo punto di riferimento per il quartiere. Numerosi sono gli interventi di carattere residenziale seguiti nel tempo.

La presenza dello studio a Dergano e il coinvolgimento in progetti sia nel quartiere che nelle aree limitrofe (Affori, Niguarda, Comasina, ecc.), ci ha permesso di contribuire alla rigenerazione di spazi con uno sguardo rivolto all’inclusione, al rafforzamento del tessuto sociale e alla sostenibilità, in tutte le sue declinazioni.

State osservando evidenti trasformazioni del quartiere?

Anche per vicinanza con il tema, legato alla nostra specifica occupazione, seguiamo con attenzione le trasformazioni urbane, sia grandi, sia minori, realizzate da privati. Il quartiere sta rispondendo ai significativi investimenti in corso e, seppur lentamente, sta vedendo la sostituzione di alcuni immobili produttivi anche storici o aree non edificate, con interventi prevalentemente residenziali, in alcuni casi anche di altezza significativa. Parallelamente, osserviamo trasformazioni che riguardano gli spazi commerciali con affaccio su strada, che continuano a mantenere la loro funzione nonostante le difficoltà incontrate in altre zone limitrofe, dove stanno nascendo nuove attività commerciali e, in misura minore, servizi per la comunità.
Tuttavia, la nostra preoccupazione quotidiana, così come quella di molti abitanti, è che il quartiere possa evolvere verso scenari espulsivi dell’attuale tessuto sociale, quello che ha contribuito a renderlo speciale, così ricco di associazionismo, che lavora per il miglioramento della vita dei suoi abitanti.

Quali sono i vostri progetti futuri?
Tra i progetti recenti, lo studio ha appena concluso la trasformazione del Circolino a Niguarda, uno spazio ricettivo pensato per la comunità.
Siamo impegnati in un’iniziativa molto stimolante di housing sociale rivolta a categorie sensibili, dagli studenti alla terza età, sempre promossa da Abitare Società Cooperativa e dalla Fondazione Abitiamo così come per gli interventi precedenti prima menzionati, oltre che in alcuni interventi di recupero, sempre in ambito residenziale, nell’area metropolitana. Stiamo inoltre lavorando al restauro di un complesso monumentale in provincia di Lecco.

Per il futuro, auspichiamo di continuare a collaborare a progetti che ci permettano di contribuire al rinnovamento di nuovi spazi, sempre con lo sguardo rivolto al sostegno alla persona ed al tessuto sociale che abita il nostro quartiere. Crediamo fermamente che l’attenzione al contesto, inteso soprattutto come l’insieme di persone che lo abitano, sia la chiave che permette una sana evoluzione della città senza per forza snaturarne l’animo, come purtroppo è avvenuto in altri quartieri.

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