Dante e il mondo della tossicodipendenza

AIM Associazione Interessi Metropolitani • 28 luglio 2022

Il mondo della droga negli anni '80 raccontato da Dante Cicora, responsabile dell'Associazione Volontaria Lotta Alla Droga Quarto Oggiaro

Raccontaci un po' la tua storia, Dante...

Sono nato a Termoli e a 15 anni mi sono trasferito a Milano. Dopo qualche anno sono entrato a lavorare in banca.
Nel 68-69 era il periodo di massima notorietà di San Patrignano e, leggendo il giornale, mi sono appassionato a questa realtà. Dopo un’esperienza personale di supporto a un amico tossicodipendente, lo convinco ad entrare in questa comunità. Da allora bussano alla mia porta sempre più persone, tanto che riesco ad organizzare una fiaccolata a Quarto Oggiaro con oltre duemila persone. Il problema della tossicodipendenza era una vera emergenza. 

Quali attività svolgete in Associazione?
L’associazione nasce ufficialmente nell'89, anche se inizia ad operare e ad essere attiva già nel 1985.
Nel quartiere, quando i genitori hanno bisogno di aiuto, arrivano all’associazione e successivamente portavano i figli.
Se i ragazzi accettano le condizioni, si inizia con una serie di colloqui in sede per stendere un profilo da inviare a San Patrignano, dove le adesioni passano un accurato processo di selezione.
Mentre i figli sono in comunità - con un programma non inferiore ai 3 anni - la nostra associazione si occupa di formare i genitori, che devono essere preparati a gestire un ex tossico e il mondo che gli sta intorno.
Il senso di questi incontri è anche quello di cambiare l’ambiente familiare per quando i figli tornano dalla comunità, lavorando così su entrambi i fronti.
I ragazzi che mollano il programma lo fanno tendenzialmente nei primi mesi perché credono di sapere gestire la dipendenza, ma purtroppo rientrano nel giro dopo poco. Il percorso è lungo perché oltre alla dipendenza fisica, va trattata anche quella psicologica, che è la parte più difficile.
Negli anni c’è stato un cambiamento dell’utenza, soprattutto perché spesso le persone provengono dal CPS (centro psico sociale). San Patrignano ha una linea molto severa contro l’uso degli psicofarmaci.
Al di fuori della sede, organizziamo molte attività dedicate alla prevenzione, nelle scuole di quartiere e di Milano, arricchendo gli incontri con testimonianze di ragazzi usciti dalla tossicodipendenza. 

Come vedi Quarto Oggiaro oggi?
Il quartiere è migliorato molto negli anni, in generale e riguardo il tema della droga, infatti, Quarto Oggiaro, e in particolare piazzetta Capuana, era il fulcro della droga. Dopo una retata nel ‘92 e una nel ’95 il quartiere è stato ripulito. Ad oggi ci sono molte associazioni che lavorano in zona e che collaborano tra di loro.
L’obiettivo della nostra associazione è di reinserire i ragazzi nella vita sociale credendo in loro e nelle loro capacità, senza etichettare i tossici ma dando loro una reale opportunità di riscatto.

Intervista a cura di Beatrice Zantomasi


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